le origini del ju jitsu
Il Ju-Jitsu (o Ju-Jutsu) è l'antica arte marziale dei Samurai. Tracce della sua esistenza appaiono per la prima volta più di 2500 anni fa in Giappone, rendendolo così una delle arti marziali conosciute da più tempo. È menzionato nella mitologia giapponese, si dice che gli dei Kajima e Kadori usassero il Ju-Jitsu contro gli abitanti di una regione orientale come punizione per le loro attività criminali.
La filosofia del Ju Jitsu subisce le prime influenze dal continente asiatico durante l'era dei Chou orientali in Cina (770-256 a.C.), un periodo durante il quale furono praticate tecniche di combattimento a mani nude. Quando apparve la forma sportiva del Chikara Kurabe in Giappone nel 230 a.C., molte delle sue tecniche e strategie di lotta furono incluse nell'allenamento marziale. Dal 230 a.C. in poi, si crearono tante scuole di combattimento che formavano abili guerrieri. Nel 525 d.C. Boddhidharma, un monaco buddhista, viaggiò dall'India alla Cina, visitando il monastero Shaolin.
Ben presto integrò il Kempo cinese con la sua esperienza nello Yoga, formando lo Shaolin Chuan Fa.
Nel Giappone preistorico, l'apparizione della lama è anteriore a quella dell'elaborazione della scrittura, che avvenne solo nel 600 d.C. a seguito di un impulso spirituale: l'introduzione del buddhismo, importato dalla Cina, che scatenò lunghe lotte fra le famiglie più potenti come i Soga, i Monobe e i Nakatomi. Questi ultimi, nel sostegno del culto shintoista, rivendicavano la concezione tradizionale dello Stato, mentre i Soga (pur senza rendersene perfettamente conto) con la difesa del buddhismo miravano alla creazione di uno Stato a potere centrale sull'esempio cinese. Col trionfo dei Soga si ebbe la totale affermazione del buddhismo e la svolta decisiva nella trasformazione del Giappone in un impero centralizzato. I legami con la Cina si fecero più stretti, lo Shaolin influenzò l'arte marziale giapponese con la conoscenza di tecniche di percussione su centri nervosi.
Durante il periodo Heian (794-1185 d.C.) ci sono tracce evidenti che furono praticate, insieme alle armi, tecniche a mani nude, come parte dell'addestramento dei guerrieri samurai.
Questo periodo rivelò l'impossibilità a realizzare il processo di centralizzazione del potere, in quanto sorsero diverse potenti famiglie militari nei vasti territori orientali. Infatti la continua cessione dei diritti di proprietà della terra a monasteri buddisti e alle famiglie dell'aristocrazia aveva facilitato la formazione di latifondi e questi a loro volta avevano provocato il nascere di gruppi armati semiautonomi. Della presenza di tali milizie approfittarono alcune famiglie di lontana ascendenza imperiale per formare veri e propri eserciti. Decaduti i Fujiwara, furono i Minamoto a prendere le redini del potere sconfiggendo i rivali Taira dopo una serie di epiche battaglie culminate nella famosa battaglia navale di Danno-ura nel 1185.
Questa data segnò l'inizio del periodo Kamakura (1185-1333). Il vincitore instaurò un governo militare e prese il titolo di Shogun.